Razzismo: “Voglio avvisare, sono una ragazza di colore”, lo sfogo di un’attrice diventa virale

CONDIVIDI CON I TUOI AMICI

Sono sempre più ricorrenti gli episodi di razzismo nel nostro Paese. Nessuno può negarlo. Gli episodi di razzismo ormai sono all’ordine del giorno. Il clima generato da politici senza scrupoli che hanno sdoganato anche i peggiori istinti producono effetti devastanti nella nostra società. Effetti che si riscontrano, non solo in episodi di razzismo vero e proprio, ma anche nel timore delle persone di colore, o degli stranieri, di affrontare la vita quotidiana, fatta di cose comuni, come la ricerca di un lavoro o di una casa.

E così, l’attrice romana, Giulia Vespoli racconta su Facebook, attraverso un post pubblico, un episodio che le è successo e che ha colpito la sua sensibilità, e la nostra. Un racconto divenuto un vero e proprio sfogo rispetto alla società che stiamo costruendo.

Il post è diventato virale con oltre 11 mila like e quasi 8 mila condivisioni.

Da tempo mi occupo di una stanza in affitto. Negli anni ho sentito persone premettere, prima di fissare un appuntamento, di lavorare sì ma di avere un contratto a tempo determinato, di essere una matricola, di essere in Erasmus e di volerla per un breve periodo e varie specifiche personali per assicurarsi non fossero eventualmente un problema.
Oggi per la prima volta, la voce dall’altra parte della cornetta si è sentita IN DOVERE di dirmi, abbassando un po’ il tono della voce: “Voglio avvisare, sono una ragazza di colore”.
Non credo di essermi mai vergognata così tanto in tutta la vita.
Che cazzo avete fatto.
Che cazzo state facendo.

Il post di Giulia Vespoli è un grido d’allarme che squarcia il silenzio dell’indifferenza.

Non ci pensiamo mai, ma se solo provassimo, noi italiani, anche solo per un attimo, a metterci nei panni di uno straniero (o anche di un italiano con la pelle di un altro colore) nel nostro Paese in questo momento, ci renderemmo conto di quanto possa essere pesante il clima. Sembra di essere tornati indietro di anni rispetto alla società moderna e multiculturale in cui viviamo. Lecito dunque chiedersi, “che cazzo avete fatto”. Un interrogativo che agita le nostre coscienze e che deve spingerci a riflettere sul modello di società che intendiamo costruire e lasciare ai nostri figli. Di sicuro, non questo.

CONDIVIDI CON I TUOI AMICI

Commenta questo articolo

Leave a Reply