Inseguire i populisti nuoce gravemente alla democrazia. Ecco perchè

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Lo dico senza giri di parole: il taglio dei parlamentari è un errore. Un restringimento della nostra democrazia.

Uno sbaglio grave come lo è stato l’abolizione del finanziamento pubblico.
Inseguire i populisti sul loro terreno, non solo è sbagliato ideologicamente, ma non porta alcun vantaggio ai cittadini.
Nessuno proprio. Nemmeno economico. 
La diminuzione di più di un terzo di deputati e senatori porterebbe infatti ad un risparmio di appena lo 0,007% della spesa pubblica. Lo 0,007%.
57 milioni di euro all’anno. Che diviso 60 milioni di cittadini italiani fanno 0,95 euro a testa. Spiccioli, insomma. Un caffè al bar.

E voi barattereste la vostra democrazia in cambio di un caffè?

Per questo dico, non facciamoci fregare dalle parole. Di nuovo.
Il risparmio è irrisorio sul piano economico.
E poi, se si vuol risparmiare, basta abbassare le indennità dei parlamentari per ottenere risparmi anche maggiori. Non serve restringere la democrazia.

Meno parlamentari, infatti, significa avere meno rappresentanti in Parlamento del proprio territorio.

Meno parlamentari significa che basta convincerne pochi e passano le peggiori leggi schifezza.
Conteranno di più i capi e ancor meno i cittadini.

Vedete, quando i padri costituenti scrissero la Costituzione, uscivano dalla devastazione della guerra e da 20 anni di dittatura di Mussolini. Dell’ “uomo forte”, che finì per scappare travestito da tedesco rubandosi l’oro degli italiani. I padri costituenti avevano vissuto sulla loro pelle quello che significava un parlamento esautorato e un uomo solo al comando. Per questo hanno scritto la nostra Costituzione fatta di pesi e contrappesi, dove nulla è lasciato al caso. Nemmeno il numero dei parlamentari.

Senza considerare che non mi pare che nella vita quotidiana degli italiani ci sia il problema del numero dei parlamentari da risolvere. Semmai c’è quello del lavoro, dell’ambiente, delle tasse insostenibili, delle pensioni basse. Questi sono i problemi che abbiamo. E questi sono i problemi che ci aspettiamo che una classe politica seria affronti.

Di Maio, Casaleggio e il M5S, vogliono più potere e vogliono indebolire le Istituzioni dall’interno.

Come Il cavallo di Troia, vogliono distruggere la nostra democrazia.

Ed è inquietante vedere che a loro non importi che sia Salvini o il PD a votargli le leggi che vogliono.
Si adattano al momento. Tutto e il contrario di tutto pur di rimanere in sella.

Fermiamoci a riflettere su quello che facciamo. Cerchiamo di essere razionali. Non assecondiamoli nelle loro richieste assurde che mirano a saziare appetiti insaziabili. Pensiamo ai problemi veri. Solo così, la furia populista verrà domata.

Solo così, l’Italia potrà tornare ad essere culla di civiltà e diritto.

Il cavallo di Troia

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