Lavoratrice precaria confessa al titolare di essere incinta. Lui l’assume a tempo indeterminato

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Riccardo Pistollato, titolare della AgriCenter, una piccola azienda di 5 dipendenti, attiva nel campo del giardinaggio, ha assunto a tempo indeterminato una sua giovane dipendente precaria, dopo aver saputo che era incinta.

E così, a meno di due mesi dalla scadenza del contratto a tempo determinato, il giovane titolare dell’azienda ha voluto premiare l’onestà della dipendente regalandole la serenità di un contratto stabile.

Storie di ordinaria umanità che diventano notizia in un Paese dove per troppi anni si è abusato delle famigerate “dimissioni in bianco”, ovvero quel maledetto foglio firmato, da tirare fuori nel caso “sfortunato” che una dipendente rimanesse incinta. Una pratica scorretta, non solo sul piano del diritto del lavoro, ma anche sul piano umano. A cui, negli anni si è cercato di ovviare con delle vere e proprie norme più stringenti. Una battaglia vinta da Titti Di Salvo, ex parlamentare del Partito Democratico.

Dal Veneto, una bella storia di solidarietà e umanità che ci auguriamo faccia da esempio.

“Mi ha dato fiducia mettendosi in una situazione potenzialmente vulnerabile spiega ma se si dà onestà, si incassa onestà. Spesso gli imprenditori vengono dipinti come approfittatori che pensano solo a fare soldi sulle spalle dei dipendenti. Non è così. Solo creando una squadra e responsabilizzando i propri collaboratori è possibile lavorare uniti per un obiettivo comune” ha dichiarato Pistollato a Mauro Favaro che sul Messaggero racconta questa bellissima storia..

Ma le buone notizie per questa lavoratrice non sono finite con la maternità e l’assunzione. Una volta rientrata al lavoro, il titolare le ha riservato anche un aumento di livello.  “Spero di essere un buon esempio su queste questioni si sentono spesso brutte notizie. Ma non funziona dappertutto allo stesso modo. Se non si vede il dipendente come un semplice lavoratore fine a sé stesso, è possibile ricevere qualcosa in cambio che consente di creare una vera squadra. Vale nelle piccole e medie imprese, ma, pur a settori, dovrebbe essere lo stesso anche in quelle grandi” ha concluso Pistollato.

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