Ferretti Group: storia di un’impresa italiana salvata dai cinesi

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Una breve storia che mai leggerete sulla pagina Facebook di Salvini.

Correva l’anno 2012. La Ferretti Group, famosa azienda produttrice di imbarcazioni di lusso con sede a Forlì rischia il fallimento. Nonostante sia un simbolo del “made in Italy” per il design delle sue imbarcazioni entra in una crisi nera.
400 lavoratori già in cassa integrazione erano a rischio licenziamento. Enti locali e sindacati bussano alle porte di piccoli e grandi imprenditori della nautica italiana, ma niente. Nessun imprenditore italiano vuole investire per rilanciare questa azienda considerata orami decotta. Ma quando sembra tutto perso, ecco che un’azienda cinese si fa avanti. Ovviamente sono tutti sospettosi. Dai lavoratori ai sindacati. Eppure con un investimento importante, il gruppo cinese Weifang, non solo rileva ma riesce a rilanciare la produzione investendo su nuovi modelli e internazionalizzazione. Il tutto, lasciando volutamente il management italiano. Perché la creatività e l’ingegno italiano è unico. E anche loro lo sanno. 





E così, oggi, la Ferretti, naviga a gonfie vele. I lavoratori sono passati da 400 a 1500, senza considerare l’indotto.

Il segreto di questo successo, ha raccontato il capo dei cinesi, è stato armonizzare le capacità di tutti in modo da ottenere il migliore risultato d’insieme.

Insomma, affrontare i problemi uno alla volta, credere nelle proprie capacità e rimboccarsi le maniche con l’obiettivo di farcela insieme.

Loro ce l’hanno fatta.
Ma tutto questo, non ditelo ai sovranisti italici.

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