Davide Borrelli, tre ipotesi per un addio

CONDIVIDI CON I TUOI AMICI

Borrelli? Dovete chiedere a lui, non mi ha risposto”. Qualcosa nel meccanismo organizzativo messo a punto dalla Casaleggio Associati deve essersi proprio inceppato e le parole sconsolate pronunciate oggi da Luigi Di Maio, sull’addio al M5s dell’eurodeputato Davide Borrelli, la dicono lunga sulla delicatezza della situazione.

Davide Borrelli non è infatti uno qualsiasi. È uno dei tre fondatori dell’Associazione Rousseau insieme a Davide Casaleggio e Massimo Bugani. È un uomo di fiducia di Beppe Grillo. Sarebbe stato addirittura lo stesso comico a chiedergli di far parte di Rousseau.

Ma allora perché Borrelli lascia M5s nel Parlamento europeo, ufficialmente per “motivi di salute”, entra nel Gruppo Misto, stacca il telefono e si rifiuta di rispondere a tutti, compreso il capo politico del suo movimento?


Tre le ipotesi sul tappeto.
La prima, la più semplice, Borrelli getta la spugna poiché il fenomeno delle opacità nelle famose “restituzioni” dei deputati e dei senatori deflagrato in Italia sta per travolgere anche i suoi colleghi grillini di Bruxelles e Strasburgo. Forse con qualche scheletro nell’armadio in più. 


La seconda, Borrelli sbatte la porta perché ha mal digerito la vicenda di Cristina Belotti, il capo della comunicazione dei 5stelle in Europa e una delle più strette collaboratrici di Di Maio. Belotti, infatti, come ha rivelato Repubblica, insieme a Stefano Torre e Andrea Pollano, entrambi distaccati presso la sede di rappresentanza di Roma al gruppo europeo dell’Efdd – la famiglia politica di destra che riunisce M5s e l’Ukip di Farage – avrebbe lavorato alla campagna elettorale grillina a spese dell’Unione europea. Una specie di scandalo nostrano molto simile a quello accaduto in Francia per Marine Le Pen.


La terza, più struggente, Borrelli lascia per una vera e propria ‘crisi mistica’ nei confronti del mondo grillino. “Sognavo a quante persone avremmo fatto arrivare il nostro messaggio (…) sognavo che le cose potessero cambiare”, scriveva malinconico su Fb lo scorso ottobre. Oggi allora, evidentemente, quei sogni si sono infranti davanti ad una realtà ben diversa, fatta di intrighi, ripicche e interessi personali, firme false, avvisi di garanzia ed anche discutibili utilizzi dei denari pubblici. Una realtà da cui si è del resto formalmente distaccato anche Beppe Grillo scegliendo, alla vigilia di elezioni così importanti, di separare la sua strada da quella della Casaleggio Associati. Un divorzio giunto dopo un matrimonio durato 13 anni.

Giuseppe D’Agata

CONDIVIDI CON I TUOI AMICI

Commenta questo articolo

Leave a Reply