Venezia, ex deputato Arturo Scotto aggredito dai fascisti al grido “Duce, duce!”

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Arturo Scotto è stato vittima di un’aggressione durante i festeggiamenti del Capodanno a Venezia.

Brutta esperienza per Arturo Scotto coordinatore nazionale ed ex deputato di Articolo 1-Mdp. Aggredito, insieme ad un passante, semplicemente per aver chiesto di smettere di cantare canzoni tremende. Come racconta la stessa moglie Elsa Bertholet in un post su Facebook:

Capodanno a Piazza San Marco con marito e figlio grande, mezzanotte e un minuto: un gruppo dietro di me canta “Anna Frank sei finita nel forno”, mi giro: “Ragazzi basta!”, si mettono a urlare: “Duce, duce …..” con mano alzata, si gira mio marito che prima non le aveva sentito cantare: “Basta!!!!” e boum si prende botte in faccia da vari lati, poi si mette di mezzo un ragazzo per aiutarci e lo picchiano pure lui, visibilmente abituati al fatto, poi fuggono come dei vigliacchi che sono.
La polizia municipale: “avete ragione, picchiare è brutto, fate denuncia domani.”
Ora in un bar meraviglioso nel ghetto.
Bella Venezia.
Buon anno antifascista a tutti!

L’ex parlamentare è stato raggiunto da una pattuglia di vigili urbani presenti in piazza San Marco che lo hanno invitato a fare una denuncia in un commissariato di polizia. Cosa che Scotto ha fatto questa mattina, non riuscendo purtroppo a fornire molti elementi utili all’identificazione, giacché al momento del pestaggio i suoi aggressori si erano coperti il volto con sciarpe e cappucci.

Nel pomeriggio è lo stesso Arturo Scotto ad entrare nei dettagli dell’aggressione, dopo aver presentato denuncia ai Carabinieri.

Ecco i fatti: eravamo in Piazza San Marco per festeggiare il nuovo anno con mia moglie e mio figlio.
Un gruppetto di ragazzi – circa 8 – urlavano “duce tu scendi dalle stelle” e “anna frank l’abbiamo messa nel forno” immediatamente dietro di me.
Intorno alla mezzanotte nel pieno di un grande e commovente brindisi collettivo.
Mi sono girato verso di loro e ho detto di smetterla, ero spaventato per mia moglie e mio figlio quattordicenne.
Hanno rincarato la dose urlando “duce duce”. Ho ripetuto che era inaccettabile che in un giorno di festa dicessero quelle castronerie.
Sono passati dalle parole ai fatti.
Uno, due, tre cazzotti in faccia. Sangue dal naso ma per fortuna nessuna frattura.
Un ragazzo di venti anni è intervenuto per sedare la rissa: pestato di brutto.
Non so come si chiama, ma lo ringrazio per il coraggio e il disinteressi.
Gli aggressori si sono coperti il volto e poi si sono dileguati. Come dei vigliacchi.
Stamattina mi sono tolto un peso e ho sporto denuncia all’arma dei carabinieri.
Le forze dell’ordine e la magistratura si stanno adoperando per identificarli: piazza San Marco è una dei luoghi più controllati del mondo.
Li ringrazio davvero per il lavoro straordinario di queste ore.
Bisogna smetterla di pensare che sono ragazzate. Sono piccoli squadristi che si fanno forza nella logica del branco. Una cosa di cui preoccuparsi seriamente.
Il fascismo è nato così, esattamente all’alba degli anni venti del secolo scorso. Voglio ringraziare i tanti e le tante che mi hanno chiamato per la solidarietà e per condannare questi fatti. Siamo di più di quelli che vogliono portare l’Italia indietro. E soprattutto Venezia che sta faticosamente rialzandosi in piedi dopo i fatti drammatici di più di un mese fa.
Una città magnifica e accogliente.
Che non sarà mai sporcata da quattro fascistelli che agiscono impuniti e nell’anonimato.
Non passeranno mai.

Solidarietà ad Arturo Scotto e alla sua famiglia.

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