Alla comandante Carola Rackete il coraggio non manca. Lo abbiamo visto in queste settimane. Ma adesso alza il tiro.
E sfida il ministro Salvini, lì dove è più forte di tutti: i social network.
Non solo presenterà una querela per “diffamazione aggravata” e “istigazione a delinquere”. Ma chiederà esplicitamente ai magistrati di prendere provvedimenti drastici contro i mezzi attraverso cui passa quello che lei definisce il “messaggio d’odio”, ovvero le pagine ufficiali su Facebook e Twitter di Matteo Salvini.
Nelle quattordici pagine della querela l’avvocato di Carola, Alessandro Gamberini, riporta 22 offese del ministro, contenute nei sui tweet, nelle dirette Facebook e in alcune interviste televisive.
“Matteo Salvini mi ha definito pubblicamente e ripetutamente sbrufoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata, una che ha provato a uccidere dei finanzieri e ad ammazzare cinque militari italiani, che ha attentato alla vita di militari in servizio, che ha deliberatamente rischiato di uccidere cinque ragazzi e che occupa il suo tempo a infrangere le leggi italiane e fa politica sulla pelle dei disgraziati: la gravità della lesione al mio onore è in sé evidente. La legittimità della mia condotta è stata riconosciuta allo stato dall’autorità giudiziaria che l’ha valutata come adempimento di un dovere”.
A stretto giro, il commento del responsabile dei social network del ministro Salvini, Luca Morisi:
Una dichiarazione ironica da cui traspare una certa preoccupazione. A rischio, proprio il suo lavoro.
Vedremo come andrà a finire.