La società civile umilia Salvini: in 24 ore raccolti 187 mila euro per difendere il capitano della Sea Watch

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Chi di rete colpisce, di rete perisce. E così parafrasando un famoso passo del Vangelo, possiamo dire che oggi Salvini riceve uno schiaffo morale non indifferente, proprio dove è più forte, su Facebook.

In meno di 24 ore sono stati raccolti infatti oltre 187 mila euro per difendere il capitano della Sea Watch Carola Rackete, rea di essere entrata nelle acque territoriali italiane senza l’autorizzazione.

“Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”.

Con queste parole, il capitano della Sea Watch ha così deciso di forzare il blocco ed entrare in porto a Lampedusa dopo due settimane di odissea. 42 persone tenute “in ostaggio” solo per becera propaganda. In un braccio di ferro tra i due capitani.

Il primo, una giovane donna di 31 anni, che ha rinunciato alla sua vita agiata in Germania, per salvare vite umane nel Mediterraneo. Il secondo, un cinico politico, disposto a tutto, pur di racimolare voti e like.

L’una in difesa dei più deboli, l’altro in difesa dei più cinici.

L’una, disposta a farsi processare pur di consegnare in un porto sicuro i naufraghi, l’altro che si barrica dietro l’immunità parlamentare e da quel pulpito lancia epiteti e minacce.

“Questa sbruffoncella della comandante fa politica sulla pelle degli immigrati”, mi sono rotto le palle”,in un crescendo di volgarità e richieste di rispetto delle leggi italiane. Richieste che suonano veramente surreali sulla bocca del segretario del partito che ha rubato 49 milioni di euro.

Ma questa aggressione violenta da parte del Ministro dell’Interno ha suscitato una forte reazione in rete. Aggregando migliaia di persone e concretizzandosi in una raccolta fondi per la difesa del capitano Carola Rackete. Una raccolta fondi stupefacente, visto che è riuscita a superare le 187 mila euro un 24 ore e ha visto il coinvolgimento di oltre 10 mila persone.

Per la precisione 10.883 donazioni di piccoli importi che, insieme, sono diventati una cifra di tutto rispetto.

La raccolta fondi, nata dal basso, su impulso della pagina facebook antirazzista dal nome “Il razzismo non ci piace” ha poi coinvolto una serie di pagine e gruppi appartenenti alla galassia antifascista come “Rete Nazionale Antifascista”, “Il Partigiano”, “Padri e Madri della Libertà”, e il sostegno di numerosi influencer.

Dalla pagina che ha lanciato la raccolta, ci tengono a rimanere anonimi, cosa che è oltretutto mirabile. A dimostrazione che nessuno vuole speculare su questa vicenda e che anzi, tutto il ricavato va direttamente alla ONG.

Sottolineano come anche l’idea nasca dalla rete. Ovvero da questo commento di Luigi Lovato.

E così, in una catena di idee e solidarietà, da un commento buttato lì, d’impulso, si è arrivati a 187 mila euro. Il potere della rete… E non è finita! Si può ancora continuare a sostenere l’iniziativa con una donazione velocissima. Basta un click. 

Con buona pace di Capitan Selfini.

 

Forza, donate! Sosteniamo l’unico vero capitano: Carola Rackete!

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