Ad Ivrea il tabaccaio ha sparato al ladro alle spalle e dall’alto

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Ion Stavila, moldavo di 24 anni, secondo l’autopsia, è stato colpito alle spalle mentre si trovava sul marciapiede all’esterno, poco distante dalla tabaccheria.

I risultati dell’autopsia quindi non coincidono con la versione fornita agli inquirenti dal tabaccaio e dalla moglie che avevano parlato invece di una colluttazione in strada.

Il tabaccaio di Ivrea, Marcellino Iachi Bonvin, che ha sparato e ucciso un ladro datosi alla fuga avrebbe aperto il fuoco dal balcone della sua abitazione. Un colpo dall’alto sparato dal balcone di casa, ha raggiunto Ion Stavila alle spalle causando la morte del giovane moldavo di 24 anni nel corso di un furto in una tabaccheria.

Questo è quanto è emerso dall’autopsia, eseguita oggi a Strambino dal medico legale Roberto Testi e che racconta un’altra storia. Il tabaccaio Franco Iachi Bonvin, non sarebbe dunque sceso in cortile durante il furto e non avrebbe sparato dopo una colluttazione con i ladri.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, “il corpo del moldavo sarebbe stato raggiunto da un solo colpo al cuore. Sul petto del giovane il medico legale ha trovato un foro d’entrata e uno di uscita. Un colpo preciso, che ha raggiunto la parte destra del cuore e che — come spiegano dalla Procura — consente al ferito di compiere qualche passo prima di morire. Di conseguenza, il ventiquattrenne potrebbe essere stato raggiunto dalla pallottola in un punto diverso rispetto a quello dove è stato trovato cadavere e cioè sul marciapiede dove si trova l’unica pozza di sangue. L’uomo però non sarebbe sceso in cortile ma avrebbe sparato dal balcone, dunque non ci sarebbe stata la colluttazione con i ladri ma un colpo dall’alto che avrebbe raggiunto Stavila alle spalle“.

L’ipotesi più accreditato dunque è quella che il tabaccaio abbia sparato senza mai scendere in tabaccheria, restando di fatto sul balcone della sua abitazione.

Il tabaccaio, ad oggi è indagato per eccesso colposo di difesa. Ma se questa nuova ricostruzione fosse confermata, cambierebbe molto la sua posizione.

Il deputato del PD Carmelo Miceli, componente della commissione Giustizia della Camera, esprime profonda preoccupazione su questa vicenda ed indica il Ministro Salvini come responsabile di questo clima: “seguiremo le indagini della Procura di Ivrea sul ladro ucciso dal tabaccaio di Pavone Canavese. Di certo se sarà imputato di omicidio la colpa sarà di Matteo Salvini, perché la difesa non è sempre legittima ma sottoposta ai limiti della legge e del diritto. Aver fatto credere agli italiani che si può sparare sempre e comunque è una precisa responsabilità del ministro dell’Interno, che invece di garantire la sicurezza nel Paese ha creato le condizioni per far finire onesti cittadini in galera. Arrestare i ladri è un compito delle forze dell’ordine – prosegue Miceli – non dei cittadini. La possibilità di difendersi in casa propria, già garantita dalle leggi, è stata trasformata da Salvini nel diritto a sparare sempre e comunque. Un diritto solo nella finzione dei social, però, perché non basta un tweet per cambiare la Costituzione. Ma i danni della campagna di comunicazione del leader della Lega iniziano a vedersi”.

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  1. paolo marcotulli 11 Giugno 2019

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