“Forse non siamo all’altezza”: lo sfogo di Grillo dopo il flop in Sardegna e la “sindrome dello struzzo”

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Il flop in Sardegna, dopo quello in Abruzzo, mina pesantemente la leadership di Di Maio. Il Movimento 5 stelle è tutto in subbuglio. Il crollo dei voti in Sardegna non preoccupa solo la base ma anche il padre nobile del M5S, l’elevato Beppe Grillo.

Ieri sera durante il suo spettacolo a Catania è sbottato:

“Forse non siamo all’altezza, forse siamo principianti come dicono”

E non è l’unico pezzo da novanta a manifestare le sue perplessità. Già durante lo spoglio la senatrice Nugnes chiedeva la testa di Di Maio ed oggi anche la senatrice, considerata ribelleElena Fattori piccona ai microfoni di Radio Uno:

“Secondo me Luigi deve fare solo il capo politico, che è già un impegno enorme. Non dovrebbe ricoprire tutti gli incarichi che sta ricoprendo. Il resto gli ruba solamente tempo e ci sono persone altrettanto preparate che possono sostituirlo. Il limite dei due mandati secondo me è una regola aurea”.

Ma i mal di pancia sono molteplici. E provengono da tutte le direzioni. Ugo Forello, storico attivista del Movimento 5 stelle in Sicilia si abbandona ad uno sfogo sui social parlando di “sindrome dello struzzo”.

“La sindrome dello struzzo.

Adesso che i risultati sono definitivi, si possono trarre le conclusioni.

La diagnosi è: sindrome severa dello struzzo che, di fronte ad un pericolo imminente o una difficoltà, nasconde la testa sotto la sabbia.

C’è un fermo rifiuto di tutto ciò che è legato al senso di responsabilità personale, collettiva, sociale e politica, non si vuole guardare in faccia la realtà e riconoscere gli errori commessi per ripararne gli effetti; al contrario, invece, si tende a costruirsi una “verità” di comodo.

Il risultato è un continuo rimpallo di responsabilità, di azioni, di decisioni.

Chiedo, chiediamo, nuovamente, che si apra un confronto libero e schietto tra i portavoce del Movimento e tra questi e la base.

Tanti di quelli che sono o sono stati i nostri elettori ce lo chiedono. 
A volte chi si nasconde, chi sfugge dalle proprie responsabilità è proprio chi, invece, dovrebbe dirigere l’azione. E il risultato rischia di essere disastroso.

Sembra una scena del teatro dell’assurdo, il M5S, ridotto a meno del 10%, superato da un partito – armata Brancaleone – dal nome “PD” e, addirittura, dalla Lega (Nord) in un isola come Sardegna…

Siamo sicuri che l’immunità garantita a Salvini, il caso Diciotti, i porti chiusi, la condotta del governo sul tema dei diritti fondamentali della persona, il clima di odio e intolleranza ormai diffuso nel paese e, più in generale, il patto giallo-verde non siano stati indigesti al nostro elettorato?

C’è una crisi identitaria che va affrontata. Non si può continuare a fare finta di nulla… come gli struzzi…”

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