Tra doppi forni, hashtag, ruspe e veti incrociati, c’è la vita reale delle persone. Quella di tutti i giorni. Quella di chi non ce la fa.
E di chi non può più aspettare. E così Massimo, sfollato dopo il terremoto che ha distrutto la sua casa e la sua attività si è suicidato. Aveva detto alla moglie che andava in bagno e si è lanciato nel vuoto dalla finestra. Non ce l’ha fatta più a sopportare il peso degli eventi. Non ultimo, lo slittamento della riapertura del suo bed & breakfast a causa delle lungaggini burocratiche. Chissà quanto deve essersi sentito solo per lasciare così i suoi affetti.
La politica torni ad occuparsi dei problemi delle persone.
Io solo questo vorrei.