Abolire le tasse universitarie anche ai ricchi? ‬Meglio la meritocrazia

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Apprezzo l’interesse per i giovani e l’istruzione che oggi ha espresso il Presidente Grasso. Ma non condivido tuttavia la proposta avanzata nel corso dell’apertura della campagna elettorale di Liberi e Uguali di abolire le tasse per l’università.

Che senso ha l’università gratuita se poi i laureati scappano all’estero?

‪Liberi e uguali togliendo le tasse universitarie ai ricchi? ‬

‪Perché uno che sonnecchia all’università per 10 anni non deve pagare le tasse come un ragazzo meritevole che rispetta esami e piani di studio nei tempi previsti?‬‬

‪Io resto per la meritocrazia.

‪Lo Stato si faccia carico dei bisognosi e dei meritevoli. Il figlio del contadino deve poter fare l’università se è bravo. Il figlio del notaio contribuisca all’istituzione universitaria in misura del reddito familiare. La nostra Costituzione parla chiaro a riguardo. ‬

Inoltre nel corso di questi anni si sono fatti parecchi passi avanti. Solo per citarne qualcuno, grazie alla “no tax area” contenuta nello #StudentAct, 15 mila nuovi iscritti in più nelle Università. Rimosso l’ostacolo economico all’accesso al diritto allo studio universitario per 15 mila studenti appartenenti a famiglie a basso reddito.
Inoltre aumenta il fondo che finanzia le università e, in manovra, è prevista la stabilizzazione di 1600 ricercatori precari.

Berlusconi, con la Lega di Salvini, e con Giorgia Meloni, tagliò tra il 2008 e il 2012 ben 1,3 miliardi solo all’università. 10 miliardi se si considera tutto il comparto scuola. 10 MILIARDI.

Nemmeno il M5S sul tema non brilla. Anzi. Nel bilancio del Comune di Roma non sono stati ancora stanziati i fondi per il progetto avviato col supporto del Ministero dello sviluppo economico (che invece ha già stanziato 30 Milioni) che prevede interventi di riqualificazione per 250 scuole e asili romani, soprattutto in periferia. Un vero voltafaccia, se pensiamo il successo elettorale di Virginia Raggi, proprio nelle periferie.

Le promesse sono sempre belle ma i fatti lo sono ancora di più.

Mi piacerebbe che il PD avanzasse una proposta seria per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro che fermino l’emorragia di cervelli in fuga all’estero. I migliori ce li dobbiamo tenere stretti. Non regalarli a costo zero agli altri paesi.
Una vera e propria “Riforma della Meritocrazia” che inietti dosi massicce di competenze e merito in tutti i settori, sia pubblico che privato. Il Paese ne ha un disperato bisogno. Oggi più che mai, in questa era del pressappochismo imperante.

L’università non deve essere un parcheggio per disoccupati dominato da una casta di baroni.

Ma deve tornare ad essere una fucina di idee innovative, nelle scienze e nelle tecnologie, e anche negli studi filosofici ed umanistici. Restiamo pur sempre il Paese di Leonardo Da Vinci.

L’eccellenza è nel nostro DNA, non dobbiamo averne paura.

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One Response

  1. Vendicatore solitario 19 Gennaio 2018

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